Immagina di poter usare musica, messaggi vocali ed effetti sonori per dare vita alle vetrine del tuo negozio, di disporre di sofisticati strumenti di comunicazione “invisibili” che attirano l’attenzione dei passanti.
5 Senses mette a disposizione dei punti vendita una potentissima ed innovativa arma di seduzione per i clienti, che si traduce in una crescita esponenziale in termini di brand awareness, brand identity e quindi di engagement: la vetrina sonora.
Che cos’è una vetrina sonora?
Una vetrina sonora consiste di lastre di vetro trasparenti in grado di diffondere suoni perfetti, sostituendo così le casse acustiche.
Un prodotto totalmente made in Italy, uno strumento capace di comunicare con i consumatori e promuovere i prodotti o i servizi di un brand molto più di quanto potrebbe mai fare il miglior visual merchindising.
Le vetrine sonore sono in grado di riprodurre un suono in alta qualità sia all’esterno che all’interno del punto vendita.
I pannelli, composti da due strati di vetro e da uno speciale strato intermedio, permettono di ridurreil fenomeno della risonanza, caratteristico del vetro, consentendo di riprodurre un suono stabile e pulito in una vasta gamma di frequenze, dalle più alte alle più basse, e si presentano alla vista come dei semplici vetri.
Le onde sonore infatti si espandono dall’intera superficie della vetrina, in maniera omogenea, costituendo un elemento di incredibile richiamo per chi passa davanti al tuo punto vendita, e un veicolo comunicativo eccezionale per chi vi è all’interno.
Il marketing sonoro: molto più di semplice shopping
La vetrina sonora rappresenta un’evoluzione dei più moderni sistemi di diffusione acustica e coniuga due tra le necessità maggiori nell’ambito della progettazione interna ed esterna di uno store: estetica e sicurezza.
Un enorme balzo in avanti dunque per il marketing sensoriale, che porta il potere comunicativo del marketing sonoro oltre gli stretti confini fisici del negozio, costruendo un ponte di comunicazione anche con chi passa distrattamente davanti ad esso, facendo crescere non di poco la capacità di engagement del brand.
Complice la costante espansione del mondo dello shopping online, il marketing sensoriale è divenuto una delle branche di riferimento per la stragrande maggioranza dei responsabili marketing di aziende di ogni dimensione e natura.
Mai come in questi primi mesi del 2020, si ha avuto modo di apprezzare il valore dell’esperienza d’acquisto, al di là della mera operazione di “mettere nel carrello” il prodotto cercato con un click.
In un gioco di parti in cui il negozio fisico ha temuto la perdita di una percentuale d’utenza a fronte di una sempre maggiore scelta dell’e-commerce, esso può oggi apprezzare gli effetti di quella medesima scelta, che non ha fatto altro che confermare l’irripetibilità dell’esperienza d’acquisto offline.
Come in un perenne tiro alla fune, e-commerce e negozio si contendono un primato forse irraggiungibile, perché laddove si potenzia la semplicità e la funzionalità dell’uno, si evolvono gli strumenti dell’altro.
Un equilibrio dinamico che però vacilla di fronte a strumenti come le vetrine sonore, che amplificano il potere della comunicazione sonora e l’impatto che questa ha sulla percezione umana, portandolo al di fuori dello store, così che i potenziali clienti possano riconoscersi nel brand, anche se non sapevano di poterlo fare.
Il ponte offline tra consumatore e brand
Se è vero che il sito web e gli account social di un brand creano un ponte online tra il consumer e il brand, la vetrina sonora si configura come un ponte offline che, a differenza del primo, risulta interamente focalizzato sul consumatore.
Le vetrine sonore infatti forniscono l’integrazione mancante all’intero processo esperienziale: esse raccontano, al di fuori degli spazi del punto vendita, una situazione attraente per il consumatore, stimolando in lui sensazioni di benessere che, possibilmente, lo inducano ad entrare nel negozio, dove viene accompagnato da quelle stesse vibrazioni che possono portarlo, infine, all’acquisto o alla piacevole permanenza nell’ambiente in cui si trova.
Anche qualora il passante, per i più svariati motivi, non dovesse entrare nello store, la vetrina sonora avrebbe già realizzato uno tra gli scopi principali del sound design, ovvero penetrare la memoria a breve termine, stimolarne l’emozione più profonda e, in tal modo, fissarne il ricordo.
Ecco il video che illustra questa rivoluzione di 5 Senses: