L’audio professionale consente di creare esperienze incredibili.
Quelle esperienze eccezionali non accadono e basta, ma devono essere costruite, attraverso l’utilizzo di strumenti adeguati.
L’audio professionale crea esperienze da vivere
Vi è mai capitato di vedere un film in una di quelle sale cinematografiche iper tecnologiche, con poltrone più comode di quelle di casa e schermi titanici?
Un’esperienza che è un’immersione totale nell’atmosfera del film proiettato, come se ci trascinasse al suo interno, facendolo diventare, per la durata dello spettacolo, parte della nostra realtà.
Crederete che ciò dipenda dall’alta definizione delle immagini trasmesse, e non avreste torto.
Ma se vi dicessimo che in realtà i tre quarti del lavoro sono fatti dal suono?
Sì, perché il suono, molto più delle immagini, riesce a comunicare emozioni ed amplificarle.
Immaginate di guardare un film muto in una di queste sale di ultima generazione. Per quanto la qualità dell’immagine possa essere perfetta, sarebbe come mangiare un tiramisù senza caffè. Buono, ma non speciale.
Come funziona il suono?
Il suono e le sue modalità di propagazione nello spazio sono fattori fondamentali quando si arreda uno spazio.
E non solo nella progettazione di un cinema, dove chi vi entra resta fermo a godersi lo spettacolo, ma anche e soprattutto in un luogo dove si prevede che le persone si muoveranno, pur seguendo percorsi stabiliti, liberamente.
È questo il caso dei negozi, che ospitano i clienti che al loro interno compiono un viaggio alla scoperta dei prodotti del brand e di tutto ciò che lo rende riconoscibile ai loro sensi.
Per far sì che il potere del suono non vi si ritorca contro, bisogna trovare il giusto equilibrio tra lo spazio che si ha a disposizione e di come questo sia ingombrato dall’arredamento al suo interno.
Perché il suono utilizza l’aria per propagarsi, e quando un oggetto, come un mobile, vibra, spinge e comprime l’aria ad esso adiacente.
La zona compressa inizia ad allontanarsi dalla fonte; quando quest’ultima si “allenta” e torna al suo stato di equilibrio viene creata un’area di bassa pressione definita rifrazione.
Questo movimento alternato si ripete molte volte, generando nell’aria diverse aree di compressione e di rifrazione. Proprio l’alternarsi di tali aree permette all’onda sonora di propagarsi attraverso il mezzo.
Spazio e suono: farli interagire per accrescere il valore del prodotto
Per intenderci, la propagazione del suono dipende dalla variazione di pressione che incontra nello spazio in cui esso si muove, e dunque da come sono disposti gli elementi di arredo e, ovviamente, pareti e soffitto.
Tornando all’esempio delle sale cinematografiche high tech, risulta comprensibile, a questo punto, perché esse poggino gran parte della loro unicità su una tecnologia particolarmente raffinata in grado di produrre un suono digitale di altissima qualità e non compresso.
Il fai-da-te non è una scelta percorribile quando si opera nel retail, nel settore alberghiero o nella ristorazione. Si tratta di servizi professionali, che devono contare su strumenti che lo siano altrettanto.
Per garantire ai propri clienti un’esperienza che non sia solo soddisfacente ma da ripetere, e a se stessi la riuscita dei propri intenti di brand marketing, è auspicabile rivolgersi a chi ha fatto del suono e del suo impiego a livello professionale il proprio tratto distintivo.
My Radio Store offre ai suoi clienti l’eccezionalità di Bose Professional
“I clienti di My Radio Store, una volta ottenuta una radio costruita ad hoc per le esigenze e caratteristiche del loro brand, esprimevano la necessità di riuscire a trasmettere i loro brani in alta qualità, sfruttando al meglio lo spazio delle loro attività, perché l’esperienza sonora la arricchisse e conferisse per riflesso ai loro prodotti o servizi un tocco aggiuntivo di esclusività – spiega Marco Villani, CEO di My Radio Store –.
Perciò ci siamo affidati ad un’azienda che ha creato un’intera divisione dedicata alla risoluzione di problemi audio professionali: Bose Professional”.
Bose è a tutti gli effetti una società di problem solving. È stato così fin dall’inizio, quando il fondatore, il Dr. Amar Bose, acquistò uno stereo premium che produceva un suono tutt’altro che premium e da lì partì la sua ricerca. Il dottor Bose credeva che i l’esplorazione fosse la sua ricompensa, un dono in sé, e la sua storia dimostra quanto fosse potente quella convinzione.
Amplificatori, software di elaborazione e messa in rete del segnale, altoparlanti… ogni prodotto della linea professionale di Bose è messo al servizio di chi non si accontenta di un buon suono, ma punta ad un audio eccezionale.
Per ogni azienda esiste un ciclo di business: introdurre un’innovazione nel mercato, porta i clienti a ripagare l’azienda stessa per il valore che ha creato, e ciò conduce ad una crescita dell’azienda.
Dopodiché l’obiettivo è crescere ancora, e dunque si compiono ulteriori investimenti per farlo.
La discriminante tra una compagnia e un’altra sta in quale sia l’obiettivo in questo ciclo, uguale per tutti.
Bose esiste per creare innovazione e metterla al servizio di chi ha lo stesso obiettivo di crescita.